Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Torchi Angelo *

TORCHI ANGELO
Massa Lombarda (Ravenna) 1856 - 1915
Allievo di L. Gelati, nel 1880 esordì a Firenze con studi dal vero tratti in Romagna e a Venezia; nello stesso anno frequentò a Napoli la scuola di A. Campriani, dal quale apprese l’uso degli effetti ottici e luministici nella definizione del paesaggio. Nel 1881 presentò alla Promotrice napoletana A Mergellina e Sulla terrazza. Rientrato a Firenze, frequentò con assiduità i vecchi esponenti della “macchia”: D. Martelli, del quale fu più volte ospite a Castiglioncello a partire dal 1885, S. Lega con il quale percorse le campagne del Gabbro e, soprattutto, T. Signorini. Recatosi a Parigi fra il 1890 e il 1891, ebbe modo di aggiornare la sua pittura meditando sull’opera dei Postimpressionisti. Da questa esperienza nella capitale francese e dal suc-cessivo soggiorno in Liguria con G. Kienerk e P. Nomellini, fu spinto in direzione divisionista (Granturco sull'aia, esposto a Livorno nel 1892, coll. privata). La conoscenza di A. Morbelli e di G. Pellizza da Volpedo lo confortò nelle proprie scelte; dalla seconda metà degli anni '90 il tessuto puntinista della sua pittura fu sostituito da una trama di pennellate più diradate.
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