Tommasi Adolfo *
Livorno 1851- Firenze 1933
Avviato alla pittura di paesaggio da C. Markò junior, esordì alla Promotrice fiorentina del 1876 con un Ingresso del castello a Signa. L'influenza di S. Lega fu decisiva per l’evoluzione del suo stile verso forme e temi naturalisti che egli interpretò con severa semplicità (Dopo la brina, esposto a Firenze alla Mostra della Società Donatello, nel 1880). Nel 1884 presentò all'Esposizione Nazionale di Torino Il fischio del vapore (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), soggetto campestre che denuncia esplicitamente il disagio dell’uomo di fronte all'arroganza della vita moderna. Col tempo, i toni delicati della sua tavolozza, abilmente rialzati da effetti di controluce, inclinarono verso più risentite sonorità luministiche e cromatiche di ascendenza genericamente impressionista. Partecipò assiduamente alle esposizioni anche con apprezzati acquerelli (Effetto di neve, premiato all'Esposizione Internazionale di Milano del 1893). Negli anni '90 soggiornò spesso nella villa dell'Ambrosiana, presso Livorno, circondato da pittori e letterati. In quegli anni, mentre si faceva sentire nelle sue opere un sentimento pascoliano della natura (La primavera, Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti), lavorò anche alle illustrazioni della terza edizione di Myricae (1894). Dal 1897 al 1907 fu professore di disegno all'Accademia Navale di Livorno.