Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Tominz Augusto *

TOMINZ AUGUSTO
Roma 1818 - Trieste 1883
Iniziò la sua formazione con il padre Giuseppe per poi passare all’Accademia di Venezia dove, tra il 1836 e il 1842, seguì i corsi di M. Grigoletti e di L. Lipparini. Tornato a Trieste, già nel 1843 vi espose un Ritratto e l’Episodio del Nicolò de Lapi. Si dedicò alla pittura di soggetto storico d’ispirazione romantica, dimostrando buone doti di colorista (La confessione di Lorenzo de' Medici, Trieste, Museo Civico di Storia e Arte; Raffaele Zovenzoni poeta parla a Federico III, Trieste, Museo Revoltella). Nei ritratti seguì le orme paterne, facendo uso sempre più spesso del riscontro fotografico (Rachele Formiggini Morpurgo, 1869, Teresa Malaboticlh Deseppi, 1874, Trieste, Museo Civico di Storia e Arte; I coniugi Bontempelli, 1870, Trieste, Assicurazioni Generali). Eseguì anche pale d’altare (Santa Lucia, Trieste, chiesa di Sant’Antonio Nuovo) e decorazioni a fresco (salone da ballo di palazzo Revoltella). Fu più assiduo alle esposizioni della sua città (1864, Montenegrino; 1868, Irene da Spilimbergo e Tiziano; 1880, Alla vedetta) ma fu presente anche a quelle di Genova (1872, Siesta; 1873, Un bacio innocente), Milano (1874, Il rifiuto; 1879, Ritratto) e Torino (1874, Un primo bacio; 1876,I cinque sensi). Fu membro del Circolo Artistico triestino e dal 1872 primo direttore del Museo Revoltella.
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