Talarico Achille *
Catanzaro 1837 - Napoli 1902
Studiò a Napoli con G. Mancinelli e in seguito si iscrisse all’Accademia di Belle Arti. Esordì con alcuni dipinti di carattere storico-romantico nei quali seguì l'esempio di D. Morelli (Un paggio, Amilcare fa giurare ad Annibale odio eterno contro i Romani, esposti a Milano nel 1865). Presto preferì applicarsi ai ritratti con cui già dai primi anni '80 ottenne un’ampia affermazione. Sfruttando il mezzo fotografico, giunse talora a esiti originali per il taglio dell’inquadratura; la forza plastica e l’attenzione al dato realistico si accompagnavano spesso a raffinatezze cromatiche di sapore morelliano (Ritratto di Mendelssohn, 1888, Napoli, Conservatorio di Musica; Ritratto di Antonio Villari, Napoli, Museo di San Martino). Dipinse anche soggetti sacri, nature morte di grande precisione descrittiva e scene di interni dalla resa bozzettistica. Espose tra l’altro a Napoli dal 1864 al 1891 (1867, Dopo una festa in maschera, Napoli,Museo di Capodimonte), a Torino (1875, Cacciagione; 1877, Costumi napoletani), a Roma (1882, 1883) e a Genova (1886, Ricordi, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).