Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Smargiassi Gabriele *

SMARGIASSI GABRIELE
Vasto (Chieti) 1798 - Napoli 1882
Trasferitosi a Napoli nel 1817, frequentò all'Accademia di Belle Arti la Scuola di Figura di G. Cammarano e nel 1820 entrò nello studio di A. S. Pitloo. Come pensionato regio dal 1824 al 1828 soggiornò a Roma (Fontana di Genzano, Napoli, Palazzo Reale; Ponte Milvio, Roma, Palazzo di Montecitorio, entrambi esposti alla Biennale Borbonica del 1826). Dal 1830 fu al seguito della duchessa di Saint Leu e, presentato alla corte di Luigi Filippo, si stabilì a Parigi fino al 1837. Vedute di composizione, legate alla sensibilità luministica di Pitloo, comparvero in questi anni ai Salon parigini e alle biennali napoletane (1830, Veduta con figure; 1833, Veduta del molo di Napoli; 1835, Veduta della città di Palermo; 1837, Veduta di Sorrento). Dal 1838 ricoprì la cattedra di paesaggio all'Accademia di Belle Arti di Napoli e iniziò una serie di studi dal vero, indicativi del suo personale approccio alla ricerca realista, che presentò alle biennali borboniche (1841, Studio di sassi; 1848, Studio di una pianta di prato) insieme ad alcuni paesaggi storici (1845, Sacripante e Angelica). Appartengono a questo periodo anche diverse vedute di impostazione hackertiana per Palazzo Reale di Napoli. Nella produzione successiva non si allontanò da queste tematiche né modificò la forma,trattata con grande maestria ma sostanzialmente accademica (Pinabello e Bradamante, 1855 ca., Napoli, Museo di Capodimonte; Buonconte da Montefeltro, Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti; La partenza del conscritto, 1866, Napoli, Museo di Capodimonte). Negli anni '70 pubblicò alcuni saggi sulla pittura di paesaggio.
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