Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Simonetti Alfonso *

SIMONETTI ALFONSO
Napoli 1840 - Castrocielo (Frosinone) 1892
Avviato all'arte dal padre Giuseppe, fu poi allievo di G. Mancinelli, G. Smargiassi e F. Palizzi all'Accademia di Belle Arti di Napoli. L'interesse per il genere storico-letterario, evidente nei dipinti esposti alle promotrici napoletane del 1862 (Ettore Fieramosca a Montegargano) e del 1863 (Il Castello dell'innominato), si precisò in una pittura di chiara ispirazione romantica (1864, Ogni speranza è morta, Napoli, municipio) che spesso faceva ricorso agli effetti di luce notturna (1866, lo vo cercando pace-chiaro di luna; 1870, Campagna romana-effetto di luna, Napoli, Amministrazione Provinciale). Al paesaggio e ai soggetti di costume popolare, che aveva iniziato a studiare su motivi toscani e laziali (Campagna romana al tramonto, Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti), dedicò più ampio spazio dopo il trasferimento, nel 1876, a Castrocielo (Castrocielo, Napoli, Museo di Capodimonte; La toletta di promessa, 1879, Napoli, Amministrazione Provinciale; Selva Milord, esposto a Napoli nel 1886, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna). Assiduo frequentatore delle manifestazioni partenopee fino al 1892, figurò anche alle mostre di Milano (dal 1863 al 1884), di Torino (dal 1873 al 1884), di Genova (dal 1872 al 1886) e di Firenze (dal 1866 al 1888).
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