Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Silvagni Giovanni*

SILVAGNI GIOVANNI
Roma 1790 - 1853
Si formò all’Accademia romana di San Luca, dove si conservano La partenza di Coriolano (con cui nel 1817 si aggiudicò il pensio-nato Canova) e La sfida di Eteocle e Polinice (esposto nel 1821). In queste prime prove, come anche nell'Edipo cieco abbraccia le figlie prima dell'esilio (1818, Parma, Galleria Nazionale), mise a punto quel linguaggio neoclassico, armonioso e robusto nel colorito, dal quale non si discostò mai. Alle tematiche legate alla storia antica sostituì, durante gli anni ’30, i soggetti sacri per i quali si intensificarono le committenze sia a Roma (fra le altre, Madonna e santi, 1824, per il Seminario; tre tele per la chiesa di San Salvatore in Onda, 1847 ca.) sia nelle Marche (La Beata Marsilia Popelle matrona settempedana, 1833, per il Duomo di San Severino; S. Romualdo rinfaccia ad Ottone III imperatore i suoi falli, 1838, per la chiesa di Sant’Angelo a Fabriano) e in Umbria. Con l'avvento di Pio IX fu tra gli ispiratori della politica culturale del nuovo pontefice, anche in virtù del progredire del suo ruolo all'interno dell’Accademia di San Luca, della quale fu presidente dal 1844 al 1846. Negli ultimi anni della sua attività affrontò tematiche più consone al gusto romantico come il Galileo dinnanzi al Cardinal Bellarmino (esposto con la Società degli Amatori e Cultori nel 1851).
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