Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Severn Joseph*

SEVERN JOSEPH
Hoxton (Gran Bretagna) 1793 - Roma 1879
Dopo gli studi a Londra, giunse in Italia nel 1820 con l'amico poeta J. Keats e si stabilì con lui a Roma nella casa di piazza di Spagna. Prese parte alle mostre romane della Società Amatori e Cultori nel 1831 e nel 1832 (Ave Maria siciliana, La campagna di Roma veduta sul calar del sole con luna piena). Durante il soggiorno in Italia continuò a esporre alle mostre della Royal Academy e ottenne commissioni da suoi connazionali: fra le altre II bambino dell'Apocalisse assunto in cielo (1836), destinato alla basilica romana di San Paolo, opera che venne osteggiata e infine rimossa per l’appartenenza dell’autore alla religione protestante. Prima di tornare a Londra nel 1840, dipinse il quadro di soggetto storico Cola di Rienzo nel momento che parta al popolo (1839). Dal 1861 al 1872 tornò a Roma come console britannico e in tale ruolo si adoperò in favore di N. Costa, ricercato in quegli anni dalla polizia pontificia, riuscendo a salvare dalla confisca lo studio del pittore.

Questo Sito Web utilizza la tecnologia 'cookies'. Continuando ad utilizzare questo sito stai autorizzando l'utilizzo dei cookies.