Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Scoppetta Pietro *

SCOPPETTA PIETRO
Amalfi (Salerno) 1863 - Napoli 1920
Studiò sotto la guida di G. De Chirico ad Amalfi e in seguito si spostò a Roma dove, nei primi anni '80, collaborò al periodico Cronaca Bizantina. Dal 1884, con i disegni per L'Illustrazione Italiana, proseguì la fortunata carriera di illustratore, per la quale si avvalse di una cultura aggiornata e di un segno agile e inconfondibile. Nel frattempo, rientrato ad Amalfi, si dedicò anche alla pittura, ritraendo la natura e i co-stumi della sua terra con una tecnica verista arricchita da un tocco pastoso e brillante (Ricordi d‘Amalfi, esposti nel 1883 a Milano). A Napoli, dove si trasferì nel 1890, fu presente con regolarità alle mostre della Promotrice e partecipò alla decorazione del Caffè Gambrinus. Fra il 1900 e il 1912 compì frequenti soggiorni a Parigi, maturando un ulteriore aggiornamento: la pennellata si fece liquida e filante nelle piccole vedute a soggetto parigino (Impressioni di Parigi, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna), estrosa e veloce negli interni di gusto belle époque (Notturno, coll. privata), più spigliata nei fortunati ritratti alla moda, mentre gli acquerelli mantennero una delicata levità.
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