Schiavoni Natale *
Chioggia (Venezia) 1777 - 1858
La sua vicenda biografica fu a lungo caratterizzata da spostamenti alla ricerca di un'aggiornata istruzione artistica e di sbocchi di mercato. Frequentò l'Accademia di Venezia sotto la guida di F. Maggiotto, si perfezionò a Firenze fino al 1797, quando raggiunse Trieste dove si affermò come miniaturista presso la ricca borghesia mercantile. Determinante fu quindi il soggiorno milanese (1808- 1815), durante il quale poté frequentare gli studi di A. Appiani, G. Longhi, L. Sabatelli. Dell'Appiani, in particolare, ereditò la maniera e l’appellativo di 'pittore delle Grazie’, riservatogli per i temi che diverranno caratteristici della sua fortunata produzione: gli innumerevoli nudi e le ‘mezze figure’ femminili, spesso di contenuto allegorico (Vanità, Mestizia, Allegria, Trieste, Museo Revoltella) che, per il gusto castigato e biedermeier, costituivano un’alternativa conservatrice rispetto alle versioni sensuali di F.Hayez. Chiamato alla corte di Vienna nel 1815, come ritrattista ufficiale, consolidò le proprie fortune tanto che, stabilitosi nel 1821 a Venezia, vi poté acquistare pochi anni dopo il Palazzo Giustinian: qui impiantò lo studio di pittore e la sede di una proficua attività di restauratore e mercante d’arte. I ritratti e le figure femminili che comparvero alle mostre sono documentati dalle opere conservate a Vienna (Maddalena penitente, Kunsthistorisches Museum), a Trieste (Amore e Psiche, Giudizio di Paride, Venere e Amore, Castello di Miramare), a Venezia (Ritratto di Felice Schiavoni, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro), a Treviso (La tentazione, La seduzione, 1845, Museo Civico Bailo), a Roma (Autoritratto, Galleria Nazionale d’Arte Moderna).