Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Sala Eliseo *

SALA ELISEO
Milano 1813 - Triuggio (Milano) 1879
Studiò all'Acccademia di Brera a Milano fino al 1837; si perfezionò quindi a Venezia e a Roma dove, a contatto con F. Coghetti, aggiornò sulle tendenze del Purismo internazionale il suo bagaglio neoclassico. Alle esposizioni di Brera comparve dal 1837 con ritratti, quadri di soggetto sacro e temi letterari (1846, Pia de' Tolomei, anche noto come La malinconia, Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo). Dal 1849 al 1856 si stabilì a Torino, dove proseguì la fortunata attività di ritrattista, continuando a esporre a Milano alle mostre braidensi. Il successo dei suoi ritratti presso l'aristocrazia lombarda e piemontese è stato attribuito all’accondiscenza nella resa delle fisionomie, unita alla preziosa e nitida evidenza «degli abiti e degli accessori» (Ritratto di Camilla Litta Modignani, Milano, Quadreria dell’Ospedale Maggiore); più disinvolti e naturali sono i ritratti di amici pittori, come quello di Carlo Silvestri (1850 ca., Mlano, Galleria d’Arte Moderna). Nei quadri d’interno e di costume (La toeletta del mattino, 1846, coll. privata), l’attenzione al reale prende accenti di gusto biedermeier.

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