Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Sabatelli Luigi *

SABATELLI LUIGI
Firenze 1772 - Milano 1850
Protetto dal marchese P. R. Capponi, studiò all'Accademia di Firenze con P. Pedroni. Dal 1788 al 1794 fu a Roma, dove perfezionò le sue precoci doti di disegnatore e incisore. Si spostò poi a Venezia, dove nel 1795 iniziò a lavorare a Radamisto in atto di uccidere Zenobia (Pistoia, Museo Civico) per conto del pistoiese T. Puccini. Tornato a Firenze e iniziata l'attività di frescante, portò a termine la serie d'incisioni della Peste di Firenze (1801) e per il Duomo di Arezzo dipinse la pala con Abigail ai piedi del re David (1806). Nel 1807 si trasferì a Milano, chiamato all'Accademia di Brera a ricoprire la cattedra di pittura, che tenne fino alla morte; si assentò da questa città solo per far fronte alle numerose committenze in patria. Fra le opere milanesi si ricordano gli affreschi con scene mitologiche per Palazzo Serbelloni Busca e il dipinto con Cristo e i fanciulli, una delle rare presenze dell'artista alle esposizioni braidensi (1814, Genova Nervi, Galleria Civica d’Arte Moderna). Più numerose e impegnative furono le opere realizzate in Toscana: nel 1820 fu chiamato a Firenze da Leopoldo II per decorare la sala dell’Iliade a Palazzo Pitti e nel 1825 cominciò a lavorare con il figlio Francesco alla cappella Ricasoli nella basilica di Santa Croce. Sono del 1830 un Autoritratto, richiestogli dal granduca per la collezione degli Uffizi, e Pier Capponi straccia i capitoli di Carlo VIII, destinato al palazzo fiorentino del suo mecenate. Fra il 1839 e il 1840, nella Villa Puccini di Scornio, presso Pistoia, realizzò l'affresco Bramante presenta al sommo pontefice Giulio II il giovane Raffaello e l'anno seguente partecipò alla decorazione della tribuna di Galileo nel Museo fiorentino della Specola con due affreschi: La vecchiaia di Galileo e Galileo che mostra il canocchiale al doge di Venezia.
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