Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Rotta Silvio Giulio*

ROTTA SILVIO GIULIO
Venezia 1853 - 1913
Appreso il mestiere dal padre, Antonio, si perfezionò all'Accademia di Venezia, esordendo con una produzione di genere sull'esempio paterno; nel 1873 compì un viaggio di studio a Parigi per aggiornarsi sul gusto internazionale. Rispetto a opere come Una grata sorpresa (esposto a Vienna nel 1873), Un venditore d'acquavite, Un cenciaiuolo, In vigna (esposti a Milano nel 1878 e nel 1881) e Costumi di Venezia (esposto a Parigi nel 1878), tutte caratterizzate da una serena osservazione della vita quotidiana, negli anni '80 l'artista ebbe un mutamento radicale d'interessi, passando a temi carichi di drammatici accenti sociali, in sintonia con la sua vena riflessiva e intimista. Dopo il successo internazionale di I forzati (esposto a Budapest nel 1887) riprese il soggetto degli emarginati in un altro famoso dipinto di crudo realismo, Il manicomio (esposto a Venezia nel 1895, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). Sensibile alle novità della pittura nordeuropea presentata alle biennali veneziane, fu tra i primi in città ad accostarsi alle poetiche simboliste, in opere come Gli spettri: mura abbandonate (esposto a Milano nel 1894, Buenos Aires, Museo di Belle Arti).
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