Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Rossi Enrico *

ROSSI ENRICO
Napoli 1858 - 1916
Studiò all'Accademia di Napoli, sotto la guida di D. Morelli e di G. Smargiassi. Pittore e illustratore, dipinse ritratti e scene di genere sia a olio sia a pastello. Risentì dell'influenza di A. Mancini, in particolare nella produzione ritrattistica, e di E. Dalbono nel brioso piglio decorativo della grafica pubblicitaria. Nel 1876 esordì con Studio dal vero (acquerello) e tre Disegni a penna alla Promotrice partenopea, dove figurò fino al 1891 (1879, Un po' di riposo; 1881, Pensa a nennillo suie che sta lontano, entrambi acquistati dalla provincia di Napoli). Espose fra l’altro nel 1881 a Genova, nel 1883 a Roma (Tra pianto e riso) e nel 1884 a Milano (La pappa, Mezz'ora di spasso). Con l’inizio degli anni ’80 si dedicò con impegno crescente all’attività d’illustratore di giornali, fra cui II Fortunio e II Mattino. Nel dipinto Magazzini Mele in via San Carlo (1905, coll. privata) è visibile la vicinanza a G. Cailebotte sia per il rigore del disegno sia per la tesa prospettiva degli edifici moderni.

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