Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Rosè Giovanni Luigi *

ROSÉ GIOVANNI LUIGI
Trieste 1806 - 1884
Di origine francese, si formò da autodidatta e riscosse molto successo a Trieste con i suoi pic-coli quadri di genere, d'intonazione umoristica, raffiguranti scenette popolari o di satira politico-sociale. Guardò alla pittura olandese, soprattutto a P. Bruegel e ad A. van Ostade, ma anche a P. Longhi e, fra i contemporanei, a E. Bosa e A. Rotta. Tra le sue prime opere note è la serie di undici dipinti intitolata La caccia (1830 ca., coll. privata). La critica dell’artista colpì le gerarchie ecclesiastiche (Testamento Revoltella, 1869, Trieste, Museo Revoltella; Osteria all'infallibile, Trieste, Museo Civico di Storia e Arte), mentre di tono bonario sono le scene popolari (Baruffa tra popolani, Trieste, Museo Civico di Storia e Arte); nel descrivere gli avvenimenti della vita cittadina (Il mondo nuovo, Trieste, Museo Revoltella), in alcuni casi, l'approccio si fece intimista e malinconico (El caligher, Trieste, Museo Revoltella). Dal 1853 fu anche attivo nel campo dell'arte sacra (Madonna col Bambino e i Santi Giovanni e Pelagio, 1853, chiesa dei Santi Giovanni e Pelagio; Via Crucis, 1856, chiesa di San Giacomo Apostolo).
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