Riolo Vincenzo *
Palermo 1772 - 1837
Allievo in patria di F. Sozzi e A. Manno, proseguì gli studi a Roma (1792-1798) dove si formò allo stile nobile e severo del Neoclassicismo di J. B. Wicar e V. Camuccini. Rientrato a Palermo, lavorò a opere di carattere devozionale (Crocifisso e la Vergine dolente, 1799, chiesa dell'Addolorata, Milazzo) e, pur legato da parentela con l’affermato G. Velasco, stentò a inserirsi nel circuito della committenza ufficiale (Storie di Ruggero, salone delle Udienze, Palazzo Reale, Palermo). Fra il 1805 e il 1809 lavorò nella camera Ercolanea e nella sala Pompeiana della Palazzina Cinese (parco della Favorita, Palermo), dove eseguì affreschi e tele con soggetti mitologici e allegorici, manifestando un'elegante sensibilità per l’antico. Temi mitologici e letterari compaiono anche nei bozzetti conservati presso la Galleria Civica d'Arte Moderna di Palermo, caratterizzati da un linguaggio sintetico e dalla scelta di poche tonalità brune fortemente chiaroscurate (La Notte). Nelle opere tarde (Maddalena penitente, Pastore con zampogna, Palermo, Galleria Civica d’Arte Moderna) adottò una forma accademica dalle sapienti stesure levigate. Nel 1827 succedette a Velasco nella direzione della Scuola del Nudo presso l'università di Palermo.