Rietti Arturo *
Trieste 1863 - Padova 1943
Cominciò la sua formazione all'Accademia di Firenze con G. Fattori, risentendo dell’influenza dei Macchiaioli e di G. De Nittis. Fondamentale fu poi l’esperienza a Monaco di Baviera, dove dal 1884 al 1886 seguì i corsi dell’Accademia sotto la guida di F. von Defregger e N. Gysis e dove ebbe contatti con esponenti del Realismo e della Secessione monacensi. A Milano si avvicinò a esponenti della tarda Scapigliatura (T. Cremona, E. Gola), conservando comunque l’interesse per la pittura di A. Mancini e F. P. Michetti. Fu pittore di nature morte (Natura morta con frutta, Trieste, coll. Cassa di Risparmio) e paesaggista (Veduta di Barcola, Trieste, Museo Revoltella), ma ebbe fama soprattutto come ritrattista (Ritratto della madre, 1883, Trieste, Museo Revoltella; Ritratto di vecchia signora, premiato a Parigi nel 1889). Noti in modo particolare i suoi ritratti a pastello, caratterizzati da un segno mosso e vibrante (Giuseppe Sartorio, 1900, Trieste, Museo Sartorio; La Contessa Sordina, 1909, Trieste, Museo Revoltella). Espose a Milano (1887, Ritratto; 1889, Impressioni, 1900, Lo schermitore Barbasetti), a Venezia (1905, 1910) e a Trieste.