Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Rietti Arturo *

RIETTI ARTURO
Trieste 1863 - Padova 1943
Cominciò la sua formazione all'Accademia di Firenze con G. Fattori, risentendo dell’influenza dei Macchiaioli e di G. De Nittis. Fondamentale fu poi l’esperienza a Monaco di Baviera, dove dal 1884 al 1886 seguì i corsi dell’Accademia sotto la guida di F. von Defregger e N. Gysis e dove ebbe contatti con esponenti del Realismo e della Secessione monacensi. A Milano si avvicinò a esponenti della tarda Scapigliatura (T. Cremona, E. Gola), conservando comunque l’interesse per la pittura di A. Mancini e F. P. Michetti. Fu pittore di nature morte (Natura morta con frutta, Trieste, coll. Cassa di Risparmio) e paesaggista (Veduta di Barcola, Trieste, Museo Revoltella), ma ebbe fama soprattutto come ritrattista (Ritratto della madre, 1883, Trieste, Museo Revoltella; Ritratto di vecchia signora, premiato a Parigi nel 1889). Noti in modo particolare i suoi ritratti a pastello, caratterizzati da un segno mosso e vibrante (Giuseppe Sartorio, 1900, Trieste, Museo Sartorio; La Contessa Sordina, 1909, Trieste, Museo Revoltella). Espose a Milano (1887, Ritratto; 1889, Impressioni, 1900, Lo schermitore Barbasetti), a Venezia (1905, 1910) e a Trieste.
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