Reina Calcedonio *
Catania 1843 - 1911
Dal padre, Euplio, scienziato e filantropo, fu inviato a Napoli per frequentare la scuola di A. Martelli e l'Accademia di Belle Arti, dove fu allievo di D. Morelli. A parte un soggiorno a Firenze nel 1871 e il ritorno a Napoli l'anno successivo, il suo percorso artistico si svolse a Catania, dove rientrò definitivamente nel 1893. Fu artista dalla personalità inquieta e romantica, interessato al gusto per il visionario e alle tematiche del peccato e della morte; adottò uno stile di derivazione morelliana, che con il tempo acquisì connotazioni simboliste. Benché molte opere siano oggi disperse, la sua produzione è documentata dai cataloghi delle esposizioni, soprattutto da quelli della Promotrice napoletana, dove inviò i suoi quadri quasi ininterrottamente dal 1873 (Sicut mors caecus, L'ultimo verso del salmo) al 1904. All'Esposizione Nazionale di Palermo del 1891-1892 presentò Campagne d'una volta, Espiazione e Cave canem (Napoli, coll. Banco di Napoli). Si trovano in collezioni pubbliche le opere Fidem querit (1884), Il ragno del chiostro (1888, entrambi a Napoli, Museo di Capodimonte), La cucitrice eterna (1886, Catania, Biblioteche Civiche Riunite), Amore e morte (Catania, Museo Civico). Letterato, poeta e drammaturgo, fu autore di un'autobiografia pubblicata postuma (Giorni passati).