Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Rapisardi Michele *

RAPISARDI MICHELE
Catania 1822 - Firenze 1886
Figlio del pittore Giuseppe, che fu il suo primo maestro, si dedicò inizialmente agli studi letterari e dal 1843, sostenuto da una pensione del decurionato catanese, si trasferì a Roma presso il conterraneo N. Carta; nel 1845 e nel 1846 partecipò con merito ai concorsi dell'Accademia di San Luca. La sua formazione, basata sullo studio dei maestri antichi, è documentata da disegni e bozzetti (Catania, Museo Civico). Trasferitosi a Firenze nel luglio del 1847, vi svolse interamente la sua attività successiva, tranne che per un ritorno a Catania fra il 1849 e il 1850 e alcuni viaggi di studio. Nel 1848 presentò alla Mostra accademica fiorentina L'Angelo d'Italia ovvero Iddio lo vuole (coll. privata), in cui mostrava attenzione per i modi di ascendenza nazarena di A. Gendron. Fu tra i primi frequentatori del Caffè Michelangiolo e partecipò al fermento innovativo che in quegli anni interessò la pittura di storia. Nei dipinti inviati alle mostre fiorentine della Promotrice scelse soggetti a carattere filologico e rievocativo, con una predilezione per temi sentimentali di origine letteraria e fantastica (tra gli altri, 1852, L'esilio di Aristide; 1853, Uno sguardo a Venezia attraverso cinque secoli, La fuga di Bianca Cappello; 1854, Le vergini di Sion). All'Esposizione accademica del 1854 inviò I primi poeti italiani alla corte di Federico II in Sicilia (bozzetto a Catania, Museo Civico). Iniziò parallelamente la produzione di ritratti e quadri di genere, sempre condotti con la medesima attenzione evocativa (Costume di Catania, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna). Nel 1859 partecipò al concorso Ricasoli per la sezione di storia antica (La battaglia di Legnano). Nel Museo Civico di Catania si conservano diversi esempi della sua attività più nota, legata a soggetti medievali (I Vespri Siciliani, 1864; Calendimaggio, 1864-1865; Le castellane e il Menestrello, 1869; Margherita e Fausto, 1868), accanto a ritratti e a piccoli studi di paesaggio. Fra le ultime opere sono Sant'Antonio da Padova (1882, chiesa madre di Nicolosi, Catania) e Ore felici (1883, Catania, Museo Civico).
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