Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Quinzio Tullio Salvatore *

QUINZIO TULLIO SALVATORE
Genova 1858 - 1918
Allievo del padre, Giovanni, dopo aver studiato a Genova all'Accademia Ligustica dal 1870 al 1876, frequentò per altri due anni l’Accademia fiorentina. Nel 1878, grazie al pensionato Traverso, si trasferì a Roma, dove collaborò con G. Sciuti alle decorazioni di Villa Durante. Tornato a Genova nel 1887, svolse una vasta attività decorativa in edifici religiosi (fra il 1887 e il 1893: parrocchiali di Genova-Voltri e di San Michele di Pagana; chiesa dell’Immacolata a Genova) e privati. Dal 1879 al 1896 fu assiduo alle esposizioni genovesi e fra il 1881 e il 1890 partecipò a Roma alle mostre della Società degli Amatori e Cultori (1890, Posta aerea). Nel 1893 fu nominato accademico alla Ligustica e in seguito ne diresse le scuole di Disegno dal Vero e del Nudo. Se negli affreschi aggiornò la grande tradizione barocca ligure in senso moderatamente realista, un più deciso verismo, collegabile alle esperienze della scuola meridionale, caratterizza invece le opere da cavalletto (Ritratto di signora, Genova Nervi, Galleria Civica d'Arte Moderna). Abile e ricercato ritrattista, nelle opere tarde si orientò verso una pittura dotata di sfumate movenze liberty (Ritratto di signora, Genova, Accademia Ligustica).
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