Postiglione Salvatore *
Napoli 1861 - 1906
Fu avviato all'arte dal padre, Luigi, quindi s'iscrisse all'Accademia di Napoli, prima sotto la guida dello zio, Raffaele, e in seguito frequentandovi i corsi di D. Morelli, F. Palizzi, G. Toma e S. Lista. Esordì nel 1879 (Un costume orientale) alla Promotrice partenopea, dove fu presente fino al 1906; nel 1881 inviò La ri-membranza e Purgatorio-canto V e nel 1890 due ritratti ed Erodiade (Trieste, Museo Revoltella). Espose anche a Roma (1882, Episodio dell'Indipendenza italiana, 1883, Anche tu fosti sposa... Maria!, Arnaldo da Brescia), a Genova (1883, Un ritocco, Innanzi al feretro di Filippo I), a Venezia (1887, Pier Damiano e la contessa Adelaide di Torino, marchesa di Susa, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) e a Firenze (1896-1897, Acquafrescaia di Napoli, Pellegrinaggio dopo la Pasqua, Udine, Museo Civico). Nella sua produzione compaiono ritratti e soggetti derivati dal Romanticismo storico morelliano, scene di folclore e decorazioni di gusto floreale. Negli ultimi anni accolse spunti sia della pittura sociale (Soliloquio, La culla del povero, esposti alle Promotrici di Napoli del 1894 e del 1904) sia delle correnti simboliste (Lungo la via, esposto a Roma nel 1895-1896). Trattò il pastello, l'acquerello e in particolare l’olio, con tocco sciolto e pastoso, capace di soffermarsi su minuzie descrittive come di divenire largo e veloce, rasentando il non finito.