Piccinni Antonio *
Trani (Bari) 1846 - Roma 1920
Frequentò a Napoli lo studio del concittadino B. Molinaro e, dal 1861, fu allievo dell’Accademia di Belle Arti, conseguendo nel 1865 il pensionato della provincia di Bari. Nel 1872 ottenne di potersi perfezionare a Roma, dove si trasferì l’anno successivo. Divenne noto soprattutto per la fertilissima attività di illustratore, con la quale si presentò all'Esposizione di Parigi del 1878 (Souvenir d'Italie, dodici acqueforti); fu anche autore di dipinti a olio e ad acquerello, in cui ritrasse un vivace repertorio di personaggi e costumi popolari (L'avaro, esposto a Parigi nel 1878, Bari, Pinacoteca Provinciale; Una bambina risentita, esposto a Napoli nel 1879, Napoli, Museo di Capodimonte). Cominciò a esporre alle promotrici partenopee dal 1864 e fu presente fino al 1917 alle mostre di Torino (1881, Giovanna), di Genova (1882, La fontana di Ravello), di Venezia (1887, Fiammiferaio), di Milano (1893, Venditrice ambulante). A Roma prese parte alle mostre del gruppo “In Arte Libertas” (1901, 1902) e a quelle dell’Associazione degli Acquarellisti (1900, 1908). In qualità di cartografo dell'Istituto Idrografico della Real Marina di Genova, fra il 1889 e il 1917 svolse l'inca-rico di eseguire i rilievi delle coste italiane e nordafricane, durante il quale poté anche ritrarre i costumi dei luoghi visitati (studi presso la Pinacoteca Provinciale di Bari).