Piatti Antonio *
Viggiù (Varese) 1875 - Milano 1962
Avviatosi alla scultura sotto la guida del padre Domenico e di L. Bistolfi, si iscrisse all'Accademia di Brera a Milano e qui si indirizzò alla pittura frequentando, al termine dei corsi normali, la scuola speciale diretta da C. Tallone. Ottenne il premio Fumagalli (1903, Supremo dolore) e l’assegnazione del pensionato Oggioni (1904, Accademia dipinta, Milano, Accademia di Brera): grazie a tale sussidio poté recarsi a Parigi, dove ebbe modo di conoscere G. Boldini, e a Roma. Con L'abbandonata, presentato come saggio finale del pensionato, affrontò una tematica di genere melodrammatico, resa con modi stilistici e compositivi riconducibili all'esempio boldiniano (Mia!, presentato alla Biennale di Venezia del 1909, Udine, Galleria Civica). Dipinse anche paesaggi e vedute cittadine (Chioggia, 1913, Milano, Galleria d’Arte Moderna).