Pescatori Francesco *
Parma 1813 ca. - 1849
All'Accademia di Parma fu allievo di B. Callegari e B. Martini, dal quale poté assumere i modi propri del tardo accademismo romano. Ancora studente ebbe dalla duchessa Maria Luigia la commissione per tre dipinti di soggetto biblico (FiglioI prodigo, 1836; Belisario cieco, 1837; Dalila che taglia i capelli a Sansone, 1838). Numerosi gli incarichi granducali, dal 1839 al 1847, per chiese di Parma e della provincia (San Francesco, Parma, Galleria Nazionale; S. Giacomo Apostolo, 1839, chiesa di Santa Maria in Quartiere; S. Giuseppe da Calasanzio presenta i fanciulli alla Madonna col Bambino, 1842, Parma, depositi della Galleria Nazionale; S. Biagio, 1847, parrocchiale di Mamiano; La nascita della Vergine, parrocchiale di Baganzolino), che testimoniano l'adesione al lessico purista e alle atmosfere nazarene. Il successo gli derivò anche dalla partecipazione ai concorsi accademici (Teseo e Piritoo giocano Elena ai dadi, 1841, perduto, bozzetto a Parma, Galleria Nazionale) e dalla nomina a professore onorario e insegnante di disegno presso l'Accademia parmense. Nell'attività di ritrattista (Autoritratto, Parma, Galleria Nazionale; Studio di testa femminile, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) si riconosce una maggiore immediatezza legata a effetti di acceso luminismo.