Peluso Francesco *
Napoli 1836 - dopo il 1916
Studiò con V. Petrocelli e in seguito, sotto la guida di G. Mancinelli, presso l’Accademia di Napoli; come allievo dell’istituto partenopeo espose alle mostre borboniche del 1855 e del 1859 temi biblici e studi. Nel 1861 inviò alla I Esposizione Nazionale di Firenze Garibaldini su uno spianato di un'osteria (coll. privata). Scelse in seguito scene di genere, spesso con costumi settecenteschi, e soggetti ispirati a temi letterari (Morte di Verney, segretario del duca di Leicester, Napoli, Museo di Capodimonte), caratterizzati da un tocco veloce e da cromie squillanti. Dal 1862 al 1887 fu presente alla Promotrice partenopea (1864, L'alchimista; 1867, Lucia di Lammermoor; 1871, Salvator Rosa). Espose fra l’altro a Roma nel 1873 (Luigi XI che consulta l'astrologo, da W. Scott), a Milano dal 1874 al 1884 (1874, Gli effetti dell'ozio; Le canzoni del popolo), a Genova dal 1874 al 1887 (1885, La lettura storica; La tombola) e a Torino dal 1875 al 1878.