Mussini Luigi *
Berlino 1813 - Siena 1888
Presso l'Accademia fiorentina fu alla scuola di P. Benvenuti e di G. Bezzuoli e nel 1840 vinse il pensionato triennale a Roma, da dove inviò come saggi Musica sacra (1841) e L'elemosina secondo la carità evangelica e secondo la mondana ostentazione (1844, entrambi a Firenze, Galleria dell'Accademia). Nel 1844 eseguì anche il Trionfo della Verità (esposto a Parigi nel 1849, Milano, Pinacoteca di Brera). In quel tempo aveva aperto a Firenze, insieme all'austriaco A. von Stürler, una scuola di pittura privata, fondata sui principi puristi e sull’amore per i Primitivi. Volontario nella I guerra d’Indipendenza, subito dopo soggiornò a Parigi dove, sull'esempio di H. Flandrin e di G. L. Gérome, maturò il distacco dal Purismo dei Nazareni e un mutamento stilistico del quale diede prova nel grande quadro Le Natalizie e Parentali di Platone (Bourg- en-Bresse, Musée de Brou), presentato a Firenze alla Mostra accademica del 1852. Nel 1851 era stato chiamato a dirigere l'Istituto d'Arte di Siena e l'anno seguente Leopoldo II di Toscana gli ordinò Eudoro e Cimodoce (esposto a Parigi nel 1857 e riproposto con altre opere alla I Esposizione Italiana di Firenze del 1861). La sua attività si fece sempre più intensa per l’impegno didattico e le molte committenze pubbliche e private. Nel 1862 per il marchese F. Ala Ponzone eseguì un'Odalisca, a cui fece seguito una Bagnante (1875). Nel 1866 partecipò al concorso Berti con San Crescenzio rende la vista ad una cieca mentre è condotto al martirio. Nel 1873 inviò all'Esposizione Internazionale di Vienna Nerone, Dafni e Cloe, L'e-ducazione spartana e nel 1878 a quella di Parigi Un'ora d'estate, insieme a un dipinto di costume storico ispirato alla vita senese di contrada. Alla fine degli anni '70 eseguì due dipinti per la cappella di H. Hübsch nel cimitero di Baden-Baden (Germania).