Miola Camillo *
Napoli 1840 - 1919
Avviato alla carriera diplomatica, passò agli studi artistici sotto la guida di D. Morelli e si fece notare con dipinti di tema storico alle mostre della Promotrice napoletana del 1862 (Franciscolo Pusterla che consulta l'astrologo) e del 1863 (Anacreonte e la sua colomba, Napoli, Museo di Capodimonte). Nel 1864 realizzò studi dal vero a Roma, per l’ambientazione di un quadro su Nerone, e intensificò i rapporti con Morelli e F. Palizzi; allo stesso anno risale la sua opera più nota, Il Plauto Mugnaio (Museo Civico di Castel Nuovo), che lo confermò nel fortunato indirizzo della pittura antica di genere, condotta con cura filologica e descrittiva. Nel 1867 fu a Parigi per l'Esposizione Universale (dove presentò Fulvia), visitò lo studio di J. L. E. Meissonier (Un cantuccio dello studio di Meissonier, Napoli, Museo di San Martino) e al ritorno sostò a Firenze con Morelli. Agli anni '70 appartengono alcune opere dai temi più volte replicati (Gli Oschi diMergellina, esposto a Milano nel 1872; Il giuoco dei tali, esposto a Torino nel 1877). In Orazio in villa, presentato nel 1877 a Napoli e nel 1878 a Parigi (Napoli, Museo di Capodimonte), era visibile il procedere della sua ricerca verso una resa più naturalistica del mondo antico. Maggiormente rigoroso e aulico, Il fatto di Virginia (esposto a Roma nel 1883, Napoli, Museo di Capodimonte) fu lodato dal pittore L. Alma Tadema. Del suo viaggio in Egitto del 1883 restano esigue tracce (Testa egizia, esposto alla Promotrice napoletana del 1892), così come risulta episodico l’interesse dell’artista per il paesaggio (Ricordo di Chiaja, presentato a Milano nel 1879) e per i temi sociali (Scaricante di carbone, esposto a Milano nel 1900). Professore onorario al- l’Accademia di Napoli (1877-1878) , vi ottenne l’incarico per l'insegnamento di storia delle belle arti e di archeologia nel 1891.