Marinelli Vincenzo *
San Martino d'Agri (Potenza) 1819 - Napoli 1892
Alla formazione neoclassica ricevuta presso l’Accademia napoletana seguì il pensionato di studio a Roma, sotto la guida di F. Marsigli (dal 1842 al 1848), aggiornandosi sulle prove del Purismo romano. Aveva esordito già nel 1839 alle mostre borboniche, dove si ripresentò nel 1844 (Il Mosè) e nel 1848 (Francesca da Rimini e Gli amori degli angeli). Impegnato nella lotta liberale, per sfuggire alla polizia borbonica si trasferì dal 1849 al 1853 ad Atene, al servizio del re Ottone I di Baviera. Per la sala da Ballo del Palazzo Reale ateniese eseguì diciotto dipinti di argomento mitologico e tre quadri di soggetto sacro per la cattedrale di Rettimo a Creta (Le stimmate di San Francesco, L'Assunzione di Maria e II seppellimento di Cristo). Tornato a Napoli, dipinse nel 1853 La Toilette di Cleopatra (Napoli, Museo di Capodimonte); nel 1854 ca. si trasferì in Egitto, dove fu pittore documentarista al seguito del kedivè Said Pascià. Dipinti di genere orientalista, realizzati rielaborando in studio i soggetti eseguiti dal vero durante il soggiorno egiziano, figurarono all'ultima Biennale Borbonica del 1859 (Ricreazione di una famiglia beduina; Famiglia di beduini nomadi in viaggio) e poi alle promotrici napoletane dal 1862 al 1888 (1862, Il ballo dell'ape, Napoli, Museo di Capodimonte; 1866, Novelliere arabo; 1874, La torre di Babel Nasr, 1888, Un corteggio nuziale nel gran Cairo). Nei quadri di storia eseguiti negli anni '60 (Cesare Mormile, 1863, Napoli, Museo Civico di Castel Nuovo; Masaniello, 1869, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna) è riconoscibile l'aggiornamento sulle novità introdotte nel genere dalle prove di B. Celentano. Presente alle esposizioni nazionali di Firenze (1861), Parma (1870), Milano (1872), Torino (1880), Venezia (1887) e internazionali di Vienna (1873),Parigi (1880) e Londra(1888), nel 1875 fu nominato professore di pittura dell'Accademia napoletana.