Mariani Pompeo *
Monza (Milano) 1857 - Bordighera (Imperia) 1927
Nipote del monzese M. Bianchi, fu avviato alla carriera bancaria, che presto abbandonò per dedicarsi alla pittura. Dagli anni '70, oltre a frequentare lo studio di E. Pagliano, lavorò frequentemente nella casa dello zio a Gignese (Novara), esercitandosi in studi di paesaggio dal vero vicini ai modi di F. Carcano. Dal viaggio compiuto nel 1880 in Egitto, in compagnia di U. Dell’Orto e di S. Fornara, derivarono opere come Ricordi del viaggio in Egitto, esposto alla Mostra di Brera del 1882 insieme a Parco di Monza, tela con la quale vinse il premio Fumagalli. Altri riconoscimenti seguirono numerosi nel corso della intensissima attività espositiva in Italia e all’estero: tra questi il premio Principe Umberto per II saluto del sole morente, comparso a Brera nel 1884, e la medaglia d'oro all'Esposizione Internazionale di Parigi del 1885 (La notte nel porto di Genova). Oltre all’attività di ritrattista (Ritratto di Umberto I, 1893, eseguito per l’ambasciata italiana a Berlino), si dedicò al paesaggio e alle marine, maturando un linguaggio abbreviato e cromaticamente elegante, risolto in toni grigi e perlacei (La Zelata, 1895, coll. privata). L'artista, che dal 1907 aveva preso a vivere tra Milano e Bordighera, sulla riviera ligure, si affermò anche per la facilità briosa ed elegante con cui ritrasse la società mondana dei caffè e dei ritrovi alla moda. Insieme agli scorci di vita cittadina (Al caffè, 1907, coll. privata; In tram, pastello, Bordighera, Istituto di Studi Liguri) lo attrassero le scintillanti atmosfere monegasche (Nella sala di Montecarlo, 1910, Monza, Pinacoteca Civica; Finito il concerto, 1914, coll. privata). Numerosissimi e assai apprezzati gli acquerelli, dove la rapida levità di tocco ben si addice alla frivolezza elegante dei soggetti (In un caffè alla moda, A teatro, Signore al parco, 1905-1906, coll. privata).