Grassi Vittorio*
Roma 1878 - 1958
Dopo i primi studi classici e i corsi universitari di fisica, entrò nell'Officina Carte Valori della Banca d’Italia, dove apprese vari sistemi di stampa. Cominciò a dipingere da autodidatta, realizzando piccoli paesaggi umbri (esposti a Perugia nel 1902) e vedute di Roma e dintorni, che presentò dal 1903 alle mostre degli Amatori e Cultori e a quelle dell’Associazione degli Acquarellisti. In questi anni si legò in particolare con G. Prini e D. Cambellotti, partecipando delle tendenze della cultura romana d’inizio secolo. Se ne scorgono gli esiti in opere come Notturno I. Opera IX Chopin (1905) o nel trittico Ascensione (1910-1911, entrambe a Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), dove convergono esigenze simboliste e ricerche sul taglio della visuale e sulla luce; o in I civettari (1913, Roma, Galleria Comunale d'Arte Moderna), dove il giallo degli occhi dell'animale raffigurato irrompe nella tonalità rossa del quadro. Nel campo delle arti applicate contribuì, con Cambellotti e con U. Bottazzi, al recupero della vetrata artistica. Inoltre progettò mobili, oggetti d'arredamento e decorazioni e, dal 1908, disegnò scene e costumi per il teatro dei Piccoli di Podrec- ca, realizzò manifesti e collaborò a diverse riviste.