Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Gordigiani Michele *

GORDIGIANI MICHELE
Firenze 1830 - 1909
Figlio del musicista Luigi e padre di Edoardo, frequentò a Firenze le scuole di pittura di L. Mussini e di A. Stürler, quindi lo studio di scultura di G. Dupré, per poi divenire uno dei più apprezzati ritrattisti della società fiorentina al tempo dell'Unità d'Italia. Esordì nel 1854 all'Accademia con due ritratti virili. L’anno seguente cominciò a frequentare il Caffè Michelangiolo e strinse amicizia fra gli altri con il piemontese L. Raymond, che ritrasse in un'immagine intensa e spigliata (1856, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna). Dopo il successo ottenuto nel 1861 alla prima Esposizione Italiana, ebbe l’incarico di realizzare un Ritratto di Vittorio Emanuele II (Torino, Museo del Risorgimento). Nello stesso anno, chiamato a eseguire anche un ritratto di C. Benso di Cavour, si fermò a Torino per trasferirsi poi a Parigi, dove espose diverse opere al Sa- lon. Nel 1863 era di nuovo a Firenze; risale a quell'anno un delizioso Ritratto della moglie in un interno (Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti). Nel 1867 soggiornò a Londra per eseguire un Ritratto della regina Vittoria e del Principe consorte Alberto e da allora partecipò più volte alle mostre della Royal Society of Arts. Agli incarichi ufficiali e ai ritratti di illustri personaggi (Ritratto di Th. Carlysle, Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti) affiancò la consuetudine di riprendere amici e familiari (Il figlio Edoardo, Egisto Fabbri e A. Müller, 1895, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna) e dipinse saltuariamente anche paesaggi e scene in costume (Un paggio dell'epoca Luigi XIII, esposto a Napoli nel 1877). Nel 1900 compì un viaggio di lavoro in America. La fortunata carriera di questo artista non conobbe mai flessioni. Lasciò una ricca collezione di opere contemporanee, comprendente anche importanti quadri macchiaioli.
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