Gilardi Pier Celestino *
Campertogno (Vercelli) 1837 - Borgosesia (Vercelli) 1905
Seguendo la tradizione familiare, si formò come scultore e intagliatore di legno e avorio, allievo di C. Frigiolini a Varallo e poi apprendista nella bottega artigianale di uno zio in Savoia. Nel 1860 si iscrisse all’Accademia Albertina di Torino, dove frequentò il corso di pittura di A. Gastaldi. Nel 1863, alla Promotrice torinese, espose per la prima volta anche un olio (Andrea del Sarto abbandonato dalla moglie). Nel 1864, con una pensione assegnatagli dal novarese collegio Caccia, poté perfezionare i propri studi a Firenze e a Roma. Dopo le prime opere di soggetto storico, accademicamente impostate, si orientò verso il ritratto e intraprese una fortunatissima produzione di genere (Una partita alla morra, 1874, inviato all'Esposizione Internazionale di Londra e acquistato dal re Vittorio Emanuele II; Peccato di desiderio, 1876, Hodie tibi cras mihi, 1884, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna; Canzone di primavera 1892, ritratti dell’Ufficiale Calde- rini e della Signora Billia, Varallo, Pinacoteca). La scelta di tematiche disimpegnate e di carattere narrativo si avvale nelle sue opere di un’attenta ricostruzione degli ambienti e di un'affettuosa partecipazione ai moti dell’animo. Eseguì anche dipinti murali di soggetto religioso in chiese della Valsesia (a Borgosesia, a Cravagliana e a Varallo), a Milano e a Reggio Emilia, in Svizzera e in Francia. Fu presente alle mostre torinesi fino al 1898: alla pittura affiancò l’insegnamento, dapprima alla Scuola Professionale di Biella e in seguito a Torino all'Accademia Albertina dove, nel 1889, succedette a Gastaldi, suo antico maestro, nella cattedra di pittura.