Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Giani Giuseppe *

GIANI GIUSEPPE
Cerano d'Intelvi (Como) 1829 - Torino 1885
Di famiglia umile, fu avviato dodicenne al lavoro, a Milano: qui frequentò i corsi serali all’Accademia di Brera. Con i proventi dei primi ritratti e con il sostegno di un ricco impresario poté proseguire gli studi all'Accademia Albertina di Torino. Negli anni '50 compì soggiorni di studio a Roma, dove conobbe E. Gamba e B. Ardy, a Firenze e a Como. Frattanto esponeva a Genova (1854, La fidanzata; 1855, Le rimembranze del passato, Primo pensiero d'amore) e a Firenze (1856, Eleonora, Torquato Tasso alla tomba di Eleonora, Ritratto). Nel 1860 fu nominato insegnante di pittura all'Albertina e da quell'anno espose con continuità, fino al 1885, dipinti di soggetto storico e letterario alle mostre annuali della Promotrice torinese. Seguì anche una cospicua produzione di soggetti d'ambiente, tradottasi nel periodo tardo in temi più sommessi, presi dal quotidiano e interpretati in chiave intimista (L'Appuntamento, 1865; Io t'avrò sempre in cor povera morta, 1879, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna). Fu apprezzato ritrattista, attivo anche per la casa reale (Vittorio Amedeo II, Maria Cristina di Savoia, 1873,Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna), incisore e frescante di soggetti sacri realizzati soprattutto nella Val d'Intelvi.
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