Giani Giuseppe *
Cerano d'Intelvi (Como) 1829 - Torino 1885
Di famiglia umile, fu avviato dodicenne al lavoro, a Milano: qui frequentò i corsi serali all’Accademia di Brera. Con i proventi dei primi ritratti e con il sostegno di un ricco impresario poté proseguire gli studi all'Accademia Albertina di Torino. Negli anni '50 compì soggiorni di studio a Roma, dove conobbe E. Gamba e B. Ardy, a Firenze e a Como. Frattanto esponeva a Genova (1854, La fidanzata; 1855, Le rimembranze del passato, Primo pensiero d'amore) e a Firenze (1856, Eleonora, Torquato Tasso alla tomba di Eleonora, Ritratto). Nel 1860 fu nominato insegnante di pittura all'Albertina e da quell'anno espose con continuità, fino al 1885, dipinti di soggetto storico e letterario alle mostre annuali della Promotrice torinese. Seguì anche una cospicua produzione di soggetti d'ambiente, tradottasi nel periodo tardo in temi più sommessi, presi dal quotidiano e interpretati in chiave intimista (L'Appuntamento, 1865; Io t'avrò sempre in cor povera morta, 1879, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna). Fu apprezzato ritrattista, attivo anche per la casa reale (Vittorio Amedeo II, Maria Cristina di Savoia, 1873,Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna), incisore e frescante di soggetti sacri realizzati soprattutto nella Val d'Intelvi.