Gandolfo Antonino *
Catania 1841 - 1910
Introdotto alla pratica artistica dallo zio Giuseppe, caposcuola catanese, proseguì gli studi a Firenze dove, intorno al 1860, guardò alla pittura storica di S. Ussi, frequentò l’ambiente dei Macchiaioli e strinse amicizia con G. Carducci. Tornato a Catania, precisò il suo linguaggio verista tramite l’attenzione alla realtà locale, indugiando su toni descrittivi e patetici. La denuncia sociale con connotazioni malinconiche e un certo spe-rimentalismo nella scelta dei soggetti di genere sono gli elementi salienti di una produzione ben rappresentata da opere come L'usuraia e II Monaco (Catania, Museo Civico). Più incisiva e partecipata appare l’attività ritrattistica (Ritratto del Medico Tomaselli, Catania, Museo Civico; Testa di Donna, 1889 ca., Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna; Ritratto di donna, coll. privata). Inserito nella corrente verista siciliana, fu stimato da L. Capuana e da G. Verga che nel 1907 promossero l’acquisto di sue opere da parte dell’Amministrazione Civica.