Gandolfi Francesco *
Chiavari (Genova) 1824 - Genova 1873
Dopo avere appreso i primi rudimenti dal padre e dalla pittrice R. Bacigalupo Carrera, si formò all’Accademia Ligustica di Genova, a Firenze, presso G. Bezzuoli, e a Roma. Volontario nella guerra del 1848, dopo il ritorno a Genova fu nominato accademico di merito della Ligustica (1850). Partecipò assiduamente alle promotrici genovesi con quadri di soggetto storico-letterario (1852, Gli amanti liguri), di genere e con ritratti. Della sua attività di ritrattista restano numerose testimonianze presso i musei liguri (Ritratto del pittore E. Rayper, Genova Nervi, Galleria Civica d’Arte Moderna; Ritratto dell'incisore Raffaello Granara, Genova, Accademia Ligustica). Nella pittura di storia espresse la sua adesione al Romanticismo anche con l’uso di forti contrasti luministici e tonali (Gian Luigi Fieschi svela la congiura alla moglie, 1860). Il suo impegno politico costante è testimoniato da alcuni dipinti a soggetto risorgimentale e patriottico (La partenza del soldato, 1850 ca., Genova Nervi, Galleria Civica d'Arte Moderna; Episodio della guerra in Sicilia, esposto a Genova nel 1860). Partecipò al clima del rinnovamento realista aderendo alla Scuola Grigia e schierandosi con i progressisti. Trattò anche l'acquerello; a fresco eseguì opere impegnative in forme più tradizionali, sia per la committenza ecclesiastica (chiesa di Sant’Ambrogio, Voltri; chiesa di Santa Caterina, Varazze; chiesa di Nostra Signora dell’Orto, Chiavari) sia per quella laica (Palazzi Balostrino, Pallavicino, Tursi, a Genova, e stazione ferroviaria di Genova Principe, con figure allegoriche oggi perdute).