Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Fergola Francesco J.*

FERGOLA FRANCESCO J.
Attivo a Napoli fra il 1838 e il 1883
Figlio di Salvatore, frequentò l’Accademia di Belle Arti di Napoli a partire dal 1838. Confuso a volte con lo zio, suo omonimo, è individuabile per una resa del paesaggio più libera e vicina ai modi di G. Gigante, del quale aveva sposato una figlia. Presente alle esposizioni borboniche dal 1839 al 1859 (1839, L'isola de' Galli presa da sopra i Conti a Sorrento; 1841, Veduta di Caserta col Real Palazzo presa da S. Leucio; 1845, La veduta del Lacco di Ischia; 1855, Vicinanze di Sorrento), successivamente prese parte alle promotrici napoletane con alcuni acquerelli (1862, Il Castello d'Ischia; 1863, Marina di santa Lucia; 1863, Napoli da mare). Nel 1877 figurò all’Esposizione Nazionale di Napoli con uno studio (Nel bosco di Caserta) e due acquerelli (L'appressarsi di una bufera nel canale di Procida, Un chiaro di luna presso Capri, Napoli, Museo di Capodimonte), opere dove si mostra più decisa l’attenzione agli effetti di luce e alla tradizione del paesaggio romantico. Il suo nome figurò ancora alla Promotrice napoletana del 1879 (Castello d'Ischia, Cappella dell'Avvocatella della Cava) e a quelle del 1881 e del 1883.
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