Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Fabbrini Angelo*

FABBRINI ANGELO
San Giovanni Valdarno (Arezzo) 1830 - Firenze dopo il 1889
Studiò dal 1848 all’Accademia fiorentina con B. Servolini, e iniziò a esporre in quella sede nel 1853. Dal 1851 eseguiva copie nelle gallerie, sia per studio sia per il mercato d’arte. Nel 1860 espose alla Promotrice Lorenzo de' Medici che si rifugia nella sacrestia del duomo durante la congiura de' Pazzi, tema già svolto nel bozzetto che gli aveva procurato l’accessit al concorso triennale dell’Accademia nel 1858. Nel 1862 ritornava sui medesimi temi con L'arcivescovo Salviati mostra a Guglielmo de' Pazzi il pugnale ricevuto e benedetto da Sisto IV (Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti). Da allora si dedicò sia ai quadri di storia in costume sia alla pittura di genere (Vedova al camposanto, esposto a Firenze nel 1863), ma il titolo di un suo dipinto del 1869, Casolare che esisteva nella via Piagentina presso Firenze, suggerisce un interesse per le contemporanee ricerche sul paesaggio. L’attività espositiva si fece particolarmente intensa fra il 1878 e il 1885.
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