Duclère Teodoro *
Napoli 1815 - 1869
Di origini francesi, fu tra i più fedeli allievi di A. Sminck van Pitloo, di cui sposò la figlia Sofia. Fu vicino ai pittori di Posillipo; predilesse i piccoli formati con scorci di architetture, marine e paesaggi partenopei, sia a olio sia ad acquerello e lasciò numerosi schizzi a matita (Napoli, Galleria dell’Accademia). Già presente alla Mostra Borbonica del 1837 (Veduta di Napoli dallo Scudillo, Napoli, Museo di San Martino), al primo periodo di ossequiosa fedeltà allo stile del maestro fece seguire la padronanza di una tecnica più imme-diata, associata a un uso prevalente di ocra e marroni, vicinissima agli oli di G. Gigante (La barca, 1838, Napoli, Galleria dell'Accademia). Tuttavia la sua stesura appare più liquida e pacata rispetto al tocco denso e nervoso di Pitloo, mentre la severa impaginazione vedutistica lo distingue da Gigante (La casa del Tasso a Sorrento, Sedile Dominova a Sorrento, Sorrento, Museo Correale di Terranova). Dopo l'Unità fu professore aggiunto di paesaggio all’Accademia di Belle Arti napoletana ed espose alle prime mostre della Promotrice Salvator Rosa (1862; 1863, Teatro di Taormina; 1864; 1865).