Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Duclère Teodoro *

DUCLÈRE TEODORO
Napoli 1815 - 1869
Di origini francesi, fu tra i più fedeli allievi di A. Sminck van Pitloo, di cui sposò la figlia Sofia. Fu vicino ai pittori di Posillipo; predilesse i piccoli formati con scorci di architetture, marine e paesaggi partenopei, sia a olio sia ad acquerello e lasciò numerosi schizzi a matita (Napoli, Galleria dell’Accademia). Già presente alla Mostra Borbonica del 1837 (Veduta di Napoli dallo Scudillo, Napoli, Museo di San Martino), al primo periodo di ossequiosa fedeltà allo stile del maestro fece seguire la padronanza di una tecnica più imme-diata, associata a un uso prevalente di ocra e marroni, vicinissima agli oli di G. Gigante (La barca, 1838, Napoli, Galleria dell'Accademia). Tuttavia la sua stesura appare più liquida e pacata rispetto al tocco denso e nervoso di Pitloo, mentre la severa impaginazione vedutistica lo distingue da Gigante (La casa del Tasso a Sorrento, Sedile Dominova a Sorrento, Sorrento, Museo Correale di Terranova). Dopo l'Unità fu professore aggiunto di paesaggio all’Accademia di Belle Arti napoletana ed espose alle prime mostre della Promotrice Salvator Rosa (1862; 1863, Teatro di Taormina; 1864; 1865).
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