Dionigi Candidi Marianna*
Roma 1756 - Civita Lavinia (Roma) 1826
Letterata e musicista, si formò come pittrice sotto la guida del paesaggista C. Labruzzi. Amica dell’archeologo E. Q. Visconti, partecipò di quel gusto erudito e antichizzante, che la indusse a mettere a punto e ad applicare nelle proprie opere una tecnica simile all'encausto, ottenuto con un particolare uso della tempera. Nei Precetti elementari sulla pittura di paese (Roma, 1816) dichiarò la propria opposizione all'estetica neoclassica, nella quale il paesaggio era considerato secondario rispetto alla figura umana. Nelle opere, peraltro, la precisione del disegno, la nitidezza del dettaglio e la luce chiara e diffusa sono di derivazione neoclassica: come nei tre paesaggi della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma (Paesaggio- L'Aniene nei pressi di Tivoli, del 1798, Campagna romana e Paesaggio, entrambi del 1800), rea-lizzati su uno schema compositivo di derivazione secentesca, con una quinta arborea in primo piano e uno sfondo che declina dolcemente per piani e gradazioni atmosferiche successive.