Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Dell'Acqua Cesare *

DELL’ACQUA CESARE
Pirano (Istria) 1821 - Bruxelles 1905
Frequentò l’Accademia di Venezia dal 1842 al 1847 e vi espose, nel 1847, Cimabue che scopre il genio di Giotto. Influenzato dall’esempio del giovane G. L. Gatteri, mostrò subito una forte predilezione per il genere storico, che trattò con sapienza compositiva e attenta resa dei particolari. Nel 1848 si trasferì a Bruxelles, dove entrò nella bottega di L. Gallait, divenendone seguace. Rimase comunque sempre in contatto con Trieste, da dove ricevette varie commissioni come il San Giovanni che predica nel deserto e Cristo e i pargoli (1852-1854, chiesa di San Nicola, Trieste) e le due tele con La proclamazione del porto franco di Trieste e La dedizione di Trieste alla Casa d'Austria eseguite per P. Revoltella (1855-56, Trieste, Museo Revoltella). Per l’arciduca Massimiliano dipinse sette tele da collocarsi nella sala Storica del castello di Miramare (1857-1868); anche in Belgio decorò dimore private (Villa Wambecke, 1873). Partecipò con la Dalila, opera assai celebrata, all’Esposizione di Vienna del 1873 e a quella di Napoli del 1877; la Prosperità commerciale di Trieste (1877), eseguita per il Palazzo Municipale della città, segnò il culmine della sua carriera. In seguito espose a Milano (1893, Fumatori nel caffè greco a Trieste) e a Venezia (1895, Stella mattutina).
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