Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

De Strobel Daniele *

DE STROBEL DANIELE
Parma 1873 - Camogli (Genova) 1942
Di nobile famiglia tirolese, fin dalla giovinezza conobbe personalità della cultura mitteleuropea che frequentavano la casa paterna. Dal 1880 al 1886 studiò al Regio Collegio Maria Luigia di Parma e nel 1887 passò all’istituto d'Arte con C. Barilli. Nel 1891 si trasferì a Roma dove conobbe A. Mancini, frequentò la Scuola del Nudo dell'Accademia di Francia e l'Accademia di San Luca, si iscrisse al Circolo Artistico di via Margutta. Dopo un breve soggiorno spagnolo, tornò in patria nel 1892: vinse il premio Artistico Perpetuo (La piccola vedetta lombarda), primo di una lunga serie di riconoscimenti, tra cui il premio Fumagalli a Milano nel 1906, con Faida di Comune (coll. privata). Dal 1911 insegnò all'Accademia di Belle Arti di Parma e nel 1925 passò a Milano, a quella di Brera. La sua produzione oscillò tra suggestioni nordiche, con insistenza per le atmosfere cupe e drammatiche (Il delitto di don Garcia, 1906-1910, Parma, coll. Cassa di Risparmio), alla F. von Stuck, e aperte adesioni alla tecnica divisionista (Il cavallo morente, coll. privata). Nella sua vasta attività, documentata dalla presenza alle mostre milanesi (1895, Povera nonna) e parmensi (1897, Ultimi raggi, Parma, Galleria Nazionale), a quelle di Roma, Venezia e Londra, predilesse i soggetti storici (Il giuramento di Pontida, Traversetolo, Parma, Palazzo Comunale; Sopra gli spalti delle mura di Parma. Il boia, Parma, coll. Cassa di Risparmio), i temi mitologici (Pigmalione e Galatea, 1893 ca., Parma, coll. Cassa di Risparmio) e quelli di genere (La piccola mendicante, 1890, Soragna, Parma, Palazzo Comunale). Dai primi anni del Novecento si dedicò anche all'attività grafica.
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