De Paris Carlo*
Barcellona (Spagna) 1800 - Roma 1861
A Roma frequentò dapprima lo studio dello spagnolo G. Aparicio, quindi quello di F. Agricola, su consiglio del quale studiò Raffaello e la statuaria antica adottando poi, nelle prime opere ricordate dalle fonti, le tematiche storiche che erano care allo stesso Agricola. Nel 1825 si recò in Provenza, e in seguito a Barcellona e a Milano. Da qui, nel 1828, partì per Città del Messico dove si affermò con La cappella Pontificia nel Palazzo del Quirinale con funzione papale, a cui fecero seguito una serie di quadri com-memorativi per il governo messicano. Fatto ritorno a Roma nel 1836, rielaborò i vari album di schizzi disegnati durante il soggiorno in America e dipinse tele di soggetto romantico (fra le altre, Il Ratto di Cecilia Manfredi, Roma, Accademia dei Virtuosi al Pantheon; Torquato Tasso in S. Onofrio e Dante in esilio, esposti con la Società Amatori e Cultori delle Belle Arti nel 1856), paesaggi (Cascata di Terni, esposto insieme a due scene di Caccia al cinghiale alla Promotrice di Genova del 1857) e quadri sacri di cui i più famosi furono II Calvario, eseguito per i Filippini di Città del Messico e replicato anche per la regina di Sardegna nel 1841, e II Passaggio del Mar Rosso. Particolarmente a suo agio in composizioni di grande formato, fra storiografia e aneddotica, immortalò alcuni dei fatti avvenuti a Roma fra il 1848 e il 1850 (Pio IX ritorna da Gaeta-1850, Roma, Museo Lateranense), utilizzando una orchestrazione grandiosa ma regolata da un minuto descrittivismo, presente anche in opere più tarde (Proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione, 1858, Roma, Pinacoteca Vaticana). L'attività di ritrattista è documentata da alcune tele conservate presso l'Accademia di San Luca a Roma.