De Avendaño Serafino *
Vigo (Spagna) 1838 - Villadolid (Spagna) 1916
Presso l’Accademia San Ferdinando di Madrid fu allievo di A. M. Esquival e di B. Villamil Marrachi. Dopo un breve soggiorno a Portland negli Stati Uniti, poté recarsi con una borsa di studio a Ginevra a studiare con il paesista A. Calame. Il soggiorno in Liguria nel 1863 e il definitivo trasferimento a Genova nel 1866 misero l’artista in contatto con i pittori della Scuola Grigia, E.Rayper, A. D’Andrade e T. Luxoro, grazie ai quali riuscì a superare l’accademismo dei maestri spagnoli e del Calame, per aderire alla nuova poetica del vero. Con i Grigi l’artista era già stato, nell'autunno del 1863, a dipingere dal vero lungo la Bormida a Carcare, nei pressi di Savona, consolidando in seguito i rapporti e la consuetudine di lavoro con loro (Motivo sulla Bor-mida, 1865, Genova, Galleria Civica d’Arte Moderna; Lungo la Bormida, 1866 ca., Genova, Accademia Ligustica di Belle Arti). Presto, tuttavia, all’interesse comune per C. Corot, C. F. Daubigny e per il naturalismo di A. Fontanesi, subentrò la predilezione per la pittura “a macchia”, personalizzata da una tavolozza intensa e brillante, estranea agli altri Grigi (Primavera, dopo il 1868, Imperia, Pinacoteca Civica). Partecipò alle promotrici genovesi, torinesi e fiorentine dal 1867 al 1896, anno del suo ritorno in Spagna: attraverso le esposizioni e i soggiorni in Toscana, il pittore ebbe modo di conoscere direttamente esempi del contemporaneo Naturalismo toscano, al quale fece riferimento nella produzione successiva e dove rivela un rigoroso impianto compositivo che accentua i valori tonali (Convento alla Castagna, 1875, coll. privata; Lo scoglio di Quarto, 1881, Genova, Galleria Civica d’Arte Moderna). Fu attivo almeno fino al 1910, anno in cui un suo Paese apparve alla Esposizione di Firenze.