Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Dattoli Vincenzo *

DATTOLI VINCENZO
Foggia 1831 - Roma 1899
Studiò a Foggia alla scuola di V. Montagnano e poi all’Accademia di Napoli. Nel 1855 espose alla Mostra Borbonica un Cristo all'orto (premiato) e Piega dal vero; alla successiva edizione presentò San Paolo trionfante dell'idolatria e La preghiera del mattino, insieme a I veneziani assaltano la torre di Vicenza, opera notata dalla critica, che mostrava l'interesse dell’artista per i soggetti medievali. Dal 1857 ottenne il pensionato artistico a Roma e nel 1861 si trasferì a Firenze, frequentando i Macchiaioli ed esponendo alla I Mostra Nazionale un Ludovico Sforza che strappa la bandiera ad un soldato di Alfonso d'Aragona (Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti). L’orientamento a favore dei temi storico¬romantici è confermato dalle opere inviate alle esposizioni di Mlano (1862, 1863, 1864), Torino (1862, 1863), Genova (1863, 1865, 1869), Napoli (1864) e Parma (1870); indirizzo che sarà sostituito dalle scene di genere e di soggetto sociale dopo il trasferimento a Roma nel 1871. Presente alle esposizioni romane fino al 1886, trasse le sue vedute da suggestivi angoli di Villa Borghese come in Un giorno di vacanza (1876, Trieste, Museo Revoltella), dove emergono riferimenti al Naturalismo toscano. Nel 1877 espose a Napoli, fra gli altri, Il Mezzogiorno di Roma e Senza di lui morire; nel 1883 presentò all’Esposizione Nazionale di Roma II popolo che reclama i suoi diritti e I beoni.
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