Danieli Francesco *
Strigno (Trento) 1852 - Rive d’Arcano (Udine) 1922
Trasferitosi con la famiglia a Verona all’età di dieci anni, intraprese gli studi tecnici e solo dopo i vent’anni si iscrisse all’Accademia Cignaroli, dove seguì i corsi di N. Nani. Nel 1881 esordì a Venezia con I pulcini, Boccioli e Al bosco, dipinti che ne rivelarono l'interesse per i soggetti agresti (Mattino di festa, Verona, Galleria d’Arte Moderna) e il paesaggio, caratterizzati, soprattutto nella fase matura della sua produzione, da atmosfere simboliste (Case sull'acqua, 1898 ca., Trento, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto). Ospite regolare alle esposizioni della Società di Belle Arti di Verona, partecipò fino al primo decennio del Novecento alle mostre di Genova (1882, La partenza per l'America), Milano (1882, Dal vero), Roma (1885, L'Addio, Il primo tiro) e Firenze (1888, In Carnia). Presente nel 1887 all’Esposizione di Venezia (La via perduta, La Pelarina e Verso sera), espose alle biennali nelle edizioni del 1895 (Riflessi azzurri), del 1899 (Dai campi), del 1901 (Cammina cammina) e del 1905 (Al domani). All’attività pittorica Danieli associò l’impegno nell’ambito dell'Accademia veronese, di cui fu eletto membro nel 1887, e della Società di Belle Arti di Verona.