Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

D'Antoni Andrea *

D'ANTONI ANDREA
Palermo 1811 - 1868
Intorno al 1827 iniziò a frequentare lo studio di G. Patania e i corsi dell’Accademia del Nudo. Dopo alcuni anni di apprendistato poté recarsi a Roma nel 1832 per studiare Michelangelo, Raffaello e Canova. Nel 1834 eseguì Sordello, primo di una serie di dipinti di ispirazione dantesca fra i quali figurava anche la tela Gli Spiriti Magni, iniziata a Roma nel 1834 e esposta nello studio palermitano dell’artista, a Palazzo San Lorenzo, verso la fine del 1840. Stabilitosi definitivamente nella città natale, prese a frequentare il salotto del marchese Corradino D’Albergo, punto di riferimento di numerosi intellettuali e artisti; in quel clima colto elaborò i soggetti legati al Romanticismo storico e ispirati a temi eroici con intento didascalico (Dante dormiente, La caduta degli angeli ribelli, Ritratto di G. Meli, 1841; La donna del camposanto, 1842; Il vespro, 1843 ca.): fra i più noti ci fu Le carceri politiche (coll. privata). Con la restaurazione del 1849, falliti gli ideali libertari, anche i suoi dipinti risentirono del mutato clima politico (Il galantuomo, coll. privata; L'esule, disperso). Nell’intensificata produzione di soggetti sacri (San Nicola di Bari, 1845, chiesa di Piana dei Greci; Deposizione, 1852, monastero della Trinità di Petralia Sottana) mantenne forme di freddo accademismo. Dopo l’Unità, l’artista tornò ai temi prediletti legati alle virtù civili e nel 1866 realizzò per il municipio di Palermo il Ritratto del Re a cavallo (Palermo, Liceo Vittorio Emanuele II). Un suo Atlante dantesco, album di disegni acquerellati, è andato disperso, mentre è pervenuta alla Civica Galleria di Palermo la Venere dormiente. È nota anche la produzione di ritratti dove, pur nella convenzionalità delle pose, emerge l’interesse dell’artista per il dato realistico.
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