D'Antoni Andrea *
Palermo 1811 - 1868
Intorno al 1827 iniziò a frequentare lo studio di G. Patania e i corsi dell’Accademia del Nudo. Dopo alcuni anni di apprendistato poté recarsi a Roma nel 1832 per studiare Michelangelo, Raffaello e Canova. Nel 1834 eseguì Sordello, primo di una serie di dipinti di ispirazione dantesca fra i quali figurava anche la tela Gli Spiriti Magni, iniziata a Roma nel 1834 e esposta nello studio palermitano dell’artista, a Palazzo San Lorenzo, verso la fine del 1840. Stabilitosi definitivamente nella città natale, prese a frequentare il salotto del marchese Corradino D’Albergo, punto di riferimento di numerosi intellettuali e artisti; in quel clima colto elaborò i soggetti legati al Romanticismo storico e ispirati a temi eroici con intento didascalico (Dante dormiente, La caduta degli angeli ribelli, Ritratto di G. Meli, 1841; La donna del camposanto, 1842; Il vespro, 1843 ca.): fra i più noti ci fu Le carceri politiche (coll. privata). Con la restaurazione del 1849, falliti gli ideali libertari, anche i suoi dipinti risentirono del mutato clima politico (Il galantuomo, coll. privata; L'esule, disperso). Nell’intensificata produzione di soggetti sacri (San Nicola di Bari, 1845, chiesa di Piana dei Greci; Deposizione, 1852, monastero della Trinità di Petralia Sottana) mantenne forme di freddo accademismo. Dopo l’Unità, l’artista tornò ai temi prediletti legati alle virtù civili e nel 1866 realizzò per il municipio di Palermo il Ritratto del Re a cavallo (Palermo, Liceo Vittorio Emanuele II). Un suo Atlante dantesco, album di disegni acquerellati, è andato disperso, mentre è pervenuta alla Civica Galleria di Palermo la Venere dormiente. È nota anche la produzione di ritratti dove, pur nella convenzionalità delle pose, emerge l’interesse dell’artista per il dato realistico.