Costetti Giovanni *
Reggio nell'Emilia 1874 - Settignano (Firenze) 1948
Figlio di un intagliatore, ex-combattente dei Mille, nel 1886 rientrò con la famiglia a Reggio (dopo un soggiorno a Bologna) e si iscrisse alla Scuola di disegno. Insofferente dell’insegnamento accademico, durante il servizio militare a Torino (1895- 1897) ebbe modo di approfondire l’interesse per A. Fontanesi e conoscere riproduzioni di P. de Chavannes e D. G. Rossetti. Dopo un soggiorno in Svizzera (1897), ottenne il legato Sanguinetti che gli permise di recarsi a Firenze (1898) per frequentare la Scuola del Nudo di G. Fattori. Entrò nella cerchia di A. Spadini, G. Graziosi, A. Soffici e, nel 1899, tenne una mostra ispirata allo studio dei maestri del Rinascimento. Infaticabile promotore culturale, capace di rinnovarsi alla continua ricerca di nuovi linguaggi attirandosi talora l’accusa di eccessivo eclettismo, distrusse parte delle opere del suo primo periodo. Nel 1900 era a Parigi, dove conobbe A. Rodin e si avvicinò al colorismo di P. Cezanne. Tornato a Firenze (1901), strinse amicizia con D. Baccarini, R. Ferenzona e D. Rambelli, aprendosi a esperienze simbolite (Ritratto di G. Papini, 1902, coll. privata; La francese, 1905-1910, Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti); soprattutto si accostò alla pittura di A. Böcklin divenendo poi, per G. de Chirico, il tramite privilegiato con l’opera dello svizzero. Espose alla Quadriennale torinese del 1902 (Bohémiennes) e alle biennali veneziane dal 1903 al 1912. Collaborò alla rivista di G. Papini Leonardo (1903-05), illustrò opere di D'Annunzio e intorno al 1910 fu introdotto nell’ambiente dei movimenti mistici fiorentini, stringendo sodalizio con gli “spiritualisti” G. Sforni e D. Viterbo.