Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Ciseri Antonio *

CISERI ANTONIO
Ronco (Svizzera) 1821 - Firenze 1891
Trasferitosi a Firenze nel 1833 con il padre decoratore, frequentò l'Accademia di Belle Arti ed esordì nel 1842 con un soggetto tipico del Romanticismo storico: Carlo V che si china a raccogliere il pennello a Tiziano. L’anno seguente vinse il concorso triennale dell’Accademia con un San Giovanni che rimprovera Erode e Erodiade. Da allora si dedicò ai soggetti religiosi, inizialmente influenzati dallo stile di G. Bezzuoli, poi dagli esempi di D. Morelli. Intraprese anche una fortunata attività di ritrattista e dal 1849 il suo studio assunse la funzione di una vera scuola privata. Dal 1852 al 1863 fu impegnato nel Martirio dei fratelli Mac-cabei per la chiesa fiorentina di Santa Felicita, opera della complessi genesi creativa e di assoluta novità nell’evoluzione del quadro di storia. Sposatosi nel 1855 con Cesira Bianchini, nello stesso anno ritrasse la Famiglia Bianchini (coll. privata), dono del pittore ai parenti della sua sposa; le doti di raffinato ritrattista emergono anche dalle numerose effigi di personalità della cultura e della politica toscane degli anni del Risorgimento (F. Domenico Guerrazzi, 1873-1874; Gino Capponi, 1876; Giovanni Dupré, 1886). Nel 1870, terminato il Trasporto di Cristo al Sepolcro per il Santuario della Madonna del Sasso (Locarno) ottenne dal governo l’incarico di dipingere un’opera a suo piacimento ed egli scelse come tema l’Ecce Homo (Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti): nel quadro, che lo impegnò fino alla morte, veniva esemplificata la sua idea di rappresentazione storiografica del soggetto religioso, in equilibrio fra il Naturalismo e l’estetismo accademico contemporaneo. Negli anni della maturità di dedicò a una vasta serie di quadri devozionali (chiesa del Santo Sepolcro, Gerusalemme) soprattutto per le chiese fiorentine, continuando a un tempo la sua intensa attività di ritrattista.
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