Istituto Matteucci per perizie valutazioni expertise e autentiche di quadri dell'800 macchiaioli e del '900

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Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.

Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Ciolina Giovanni Battista *

CIOLINA GIOVANNI BATTISTA
Toceno (Novara) 1870 - 1955
Frequentò tra il 1882 e il 1888 la Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini di Santa Maria Maggiore in val Vigezzo, allievo, insieme a C. Fornara, di E. Cavalli. Fra il 1889 e il 1890 fu forse a Venezia per seguire i corsi della Scuola Libera del Nudo e nel 1896 soggiornò con Fornara a Lione dedicandosi soprattutto alla produ-zione di ritratti, anche con l’aiuto della fotografia. Con paesaggi della val d'Ossola e pure con ritratti partecipò alle mostre di Torino (1898, Ultimi giorni di novembre), Milano (1897, Il filo spezzato; 1900, Cadono le ultime foglie, Novara, Galleria A. e P. Giannoni; 1906, Ritratto di mia figlia, Mattino d'inverno) e di Venezia (1907, Preludio di primavera). Aperto uno studio a Milano, continuò a dedicarsi al ritratto su commissione (serie realizzata per la famiglia Giannoni, Novara, Galleria A. e P. Giannoni). Rientrato in val Vigezzo dipinse paesaggi in grandi formati, spesso animati da scene di vita contadina, mentre negli ultimi anni di attività privilegiò la natura morta.