Brugnoli Annibale *
Perugia 1843 - 1915
Negli anni '60, epoca dei suoi studi all’Accademia perugina sotto la guida di S. Valeri, fu incaricato di decorare il soffitto dell’antico teatro del Carmine (perduto) e la cappella Ranieri nella chiesa di San Pietro a Perugia. Più tardi seppe filtrare il cristallino purismo del maestro in vibranti composizioni storiche, in cui affioravano le variate suggestioni di viaggi compiuti a Firenze, Napoli, Venezia e Roma. Una serie di dipinti datati fra il 1868 e il 1875 (Perugia, Accademia di Belle Arti) consentono di seguire il percorso di quelle esperienze: dal “verosimile” di D. Morelli (di cui le fonti lo dicono allievo intorno al 1870, anche se il dipinto Savonarola ascolta la sentenza di morte del 1868 ne rivela già l’influenza), ai cromatismi di F. Faruffini (Gli amanti) sino alla meditata citazione di F. Hayez (La vedova del fornaretto). Abbandonate le tematiche stori-che e incoraggiato dal successo ottenuto a Parigi con la decorazione del padiglione italiano all’Esposizione del 1878, inaugurò una felice stagione decorativa che, già nel teatro Costanzi di Roma (1880), rivelava tutto il potenziale inventivo e stilistico del pittore. Con la sua fastosa e brillante pittura ornò residenze romane (appartamento dei principi nel Palazzo del Quirinale; Palazzo Ruspoli Pallavicini, ville Mascagni, Casati, Gattori), perugine (Villino Fani), milanesi (Villa Marsaglia) e fiorentine (Villa Cesaroni). Al 1895 risale l’ampio ciclo nella sala delle Adunanze della Banca Commerciale a Perugia in cui raffigurò dieci scene ispirate alla storia perugina (tra le altre, Riti sacrificali alla dea Cupra, Vittoria di Annibale al Trasimeno, Ballo in onore di Umberto I). In Palazzo Cesaroni a Perugia lasciò un saggio di virtuosismo decorativo aggiornato ai nuovi ritmi liberty (Danza delle ore, 1903). Al 1915 risale il suo ultimo lavoro: quattro lunette nel Palazzo delle Poste con rappresentazioni allegoriche del Progresso.